UNA NOTTE AL CASTELLO E UN GIORNO IN LUNIGIANA

Abbiamo poche ore ritagliate da un fine settimana, il tempo non è dei migliori e la situazione attuale ci impone di rimanere nella nostra fantastica Toscana. Direzione Lunigiana!!! Già da un po di tempo ero incuriosita da questo territorio che si divide fra due Regioni e due province, li proprio adagiato tra il mare, gli Appennini e le Alpi Apuane.

Non mi resta che iniziare a raccontarvi il nostro itinerario!!!

CASTELLO DELL’AQUILA

Arriviamo nel pomeriggio al Castello dell’Aquila , ubicato a Gragnola di Fivizzano (MS), la strada per raggiungerlo è stretta e tortuosa come per ogni Castello che si rispetti, ma senza difficoltà e soprattutto senza traffico arriviamo in cima a questo sperone di roccia, dove “incastonato” troviamo questo meraviglioso maniero. Il colpo d’occhio è davvero di effetto, si presenta in tutta la sua imponenza, lì, in cima, a dominare tutta la valle con alle proprie spalle le vette innevate delle Alpi Apuane.

Andrea ci accoglie e ci da le prime indicazioni. Ha riservato per noi la Suite nr 9 (un meraviglioso connubio tra pavimenti in legno e pareti in pietra, impreziosita da arredi antichi e pregiati). Possiamo subito assaporare un tè affacciati ad una delle 4 finestre che regalano panorami differenti… si avete capito bene, all’interno del Castello è possibile soggiornare, dispone di 9 camere di cui 2 Suite. L’ esperienza di una notte in un contesto fiabesco, tra Dame e Cavalieri è davvero esclusivo.

Alla sera, decidiamo di cenare nella sala del Camino di Iacopo Malaspina, la cucina con menù fisso risulta subito dalla prima portata davvero squisita, richiama le tradizioni lunigiane ma rivisitate e valorizzate. L’atmosfera ha del surreale, fuori un forte temporale ed un vento che soffia violentemente rende tutto ancora più magico.

Nel Castello, la notte trascorre tranquilla e la mattina seguente ci attende la colazione con vista sul cortile interno. La nostra Domenica inizia così, e prosegue con la visita guidata.

Un po di storia del Castello

Andrea ci fa ripercorrere le varie epoche del Castello, partendo dalle prime origini intorno al IX e X secolo fino ai giorni nostri. La costruzione attuale, ha parti originali che risalgono al 1100, inoltre sono visibili le modifiche apportate nel 1300 e la cinta muraria innalzata nel 1500. Nel 1920, un forte terremoto fa cadere la parte alta del Mastio. Una bimba che in quel momento si trovava nell’attuale sala dei forni fu travolta e uccisa, la torre viene fatta implodere e il Castello abbandonato definitivamente. Nel 1996, viene acquistato dall’attuale proprietaria, Gabriella Maria Girardin Faverio, che impiega 2 anni per liberarlo dalle sterpaglie e ben 10 anni per riportarlo a quello che oggi possiamo vedere. Un restauro che ha dell’incredibile, vista l’imponenza della struttura e il pregio dei materiali utilizzati. Una costruzione degna di nota è riportata alla luce!

La leggenda del Cavaliere

Come la maggior parte dei Castelli anche questo ci riserva una leggenda che poi tanta leggenda non risulta.

Nel 2004 durante i lavori di restauro, viene rinvenuto al basamento della torre uno scheletro. Le ossa poste ad attenti studi, riconducono ad un uomo, in particolare un Messaggero. La deformazione delle ossa delle gambe riconducono ad un uso frequente del cavallo e l’alimentazione prevalentemente vegetariana, indica il ceto sociale: Non era un nobile cavaliere! Si ipotizza che il malcapitato fu ucciso da una freccia che attraversò la bocca spezzando i denti e si conficcò nelle seconda vertebra cervicale, portandolo alla morte immediata. Questa teoria è supportata da numerosi studi e anche dal ritrovamento della punta del dardo, datando così la morte intorno al 1340. Il perché sia stato ucciso e sia stato “inglobato” nella torre non è ancora chiaro, gli storici forse in futuro ci sveleranno qualcosa in più.

Esterno del Castello

Le stanze del castello

Il nostro tour, ci fa scoprire tutte le aree del Castello partendo dalla porta di Nord Ovest, passando dal Barbarcane alla polveriera, dalla Cappella del Crocifisso al cortile interno, dalla Sala della torre alla Sala della musica, dalla Sala del Camino di Iacopo Malaspina (dove oggi viene servita la cena e la colazioni) alla terrazza che guarda le Apuane, dal torrione dove si trovano le camere alla terrazza Belvedere in cima al Mastio con una vista a 360°. Tutto questo magnificamente arredato con pezzi antichi.

Informazioni utili

Vale davvero la pena ritagliarsi un fine settimana per dormire e cenare all’interno del Castello, ma se volete anche solo fare una visita, Andrea sarà ben lieto di guidarvi in questa scoperta ad una modica cifra. Vi assicuro che non ve ne pentirete!!!

DUE BORGHI MEDIEVALI

Proseguiamo il nostro itinerario, con l’aiuto delle dritte date da Visit Lunigiana, alla ricerca di due minuscoli borghi medievali.

Il primo che visitiamo è FILETTO, di origine bizantina, oggi si presenta come un Borgo murato tagliato dalla Via Francigena. Purtroppo in questo periodo veramente deserto, ma comunque una breve sosta ha senso farla.

Filetto

Il secondo è PONTICELLO, un borgo risalente al XIV-XV sec, caratterizzato da “case torri” che i contadini costruivano per potersi difendere dalle incursioni nemiche. Queste case sono costruite a 3 piani, l’entrata della casa era sempre dal primo piano tramite scale a pioli retrattili , dall’interno, sempre con scale a pioli, si poteva raggiungere il piano inferiore o il piano superiore. Questo permetteva in caso di necessità di entrare in casa e ritirare la scala e impedire l’accesso. Borgo molto caratteristico con tanti archi e completamente in pietra, una passeggiata di 20 min e la visita è terminata.

Ponticello

PONTREMOLI ED IL SUO MUSEO

Direzione PONTREMOLI, dove purtroppo arriviamo tardi per la visita del Museo delle statue Stele, comunque ci spingiamo fino al Castello del Piagnaro, mangiamo dei testaroli ed alcune specialità lunigiane e ci ripromettiamo di tornare qui a visitare questo castello e soprattutto questo importante Museo.

Castello del Piagnaro (esterno)

CASTELLO MALASPINA DI FOSDINOVO

Camminamento esterno Castello Malaspina

Il tramonto si sta avvicinando e io volevo essere al Castello Malaspina di Fosdinovo quando il sole cala. E così è stato! Il Castello si presenta con un fascino tutto particolare, all’entrata del paese si erge alto e imponente. Mina, la custode, dopo una breve telefonata ci raggiunge e ci fa da guida, lei che vive lì ormai da 36 anni, conosce ogni angolo e ogni storia che si cela dietro a questo Castello.

Il maniero fa parte delle Dimore Storiche, di proprietà dei Malaspina e risulta essere il Castello più grande e meglio conservato della Lunigiana. Nel primo salone possiamo ammirare un dipinto che sembra svelare da dove deriva il nome Malaspina. Si racconta, che, il giovane nobile Accino Marzio durante una battuta di caccia, vendica la morte del padre, uccidendo nel sonno il re Teodoberto II, trafiggendolo con una spina di un rovo. Sembra che il Re urlasse “AH! MALA SPINA!” da lì l’origine del cognome e il motto della famiglia divenne “SUM MALA SPINA MALIS, SUM BONA SPINA BONIS”( “Sono una spina pungente per i cattivi, e una spina che non punge per i buoni”).

Percorriamo la rampa d’accesso al cortile interno, dove un tempo i cavalieri potevano entrare, arriviamo nel cortile interno e saliamo sul camminamento e sulle torri circolari. Ammiriamo il giardino pensile, le sale interne affrescate e la camera dove sembra aver alloggiato in tempo di esilio Dante.

Un mix, fra storia, leggenda e paranormale aleggia su questo castello, infatti, si racconta che Bianca Maria Aloisa Malaspina, figlia albina del Marchese Giacomo II di Malaspina, noncurante della sua posizione importante, si innamorò perdutamente del figlio di uno stalliere, quando il padre si accorse di questa situazione la inviò in monastero dal quale però lei riusciva a scappare e ad incontrarsi con il suo grande amore.Scoperto questo nuovo affronto, il padre fece uccidere immediatamente il giovane e murò viva la figlia insieme ad un cane e un cinghiale nei sotterranei del Castello, condannandola ad una morte di stenti. La sua presenza sembra essere ancora all’interno del Castello, aleggiando indisturbata soprattutto sotto il letto che un tempo fu del padre.

Vi consiglio vivamente una visita del castello che in alcuni periodi può essere fatta in notturna a lume di candela.

Castello in notturna

INFORMAZIONI UTILI

  • Per arrivare al Castello vi consiglio di non addentrarvi nel paese con la macchina ma di lasciarla appena fuori.
  • Per gli orari di apertura vi consiglio sempre di contattarli perché in questo periodo tutto non ha più regole.

Costo del biglietto

Adulti: 8.00 euro – Bambini: 5.00 euro

Biglietteria

telefono: +39 0187/68891 mail: info@castellodifosdinovo.it

COSA FARE E VEDERE IN LUNIGIANA

Di seguito vi scrivo i consigli che Andrea di Visit Lunigiana mi ha fornito e vi invito vivamente a contattarlo tramite mail all’indirizzo : info@visitlunigiana.it, se avete bisogno di ulteriori informazioni.

BORGHI: Filetto (Villafranca in L.na) e Ponticello (Filattiera), veri e propri piccoli gioielli medievali, se invece volete qualcosa di più grande ma ugualmente affascinante vi consiglio il borgo di Pontremoli, di Fivizzano o di Bagnone

BELLEZZE NATURALI: per l’estate una visita guidata agli Stretti di Giaredo, esperienza di canyoning oppure escursione a piedi nel Parco Nazionale del’Appennino Tosco-emiliano con laghetti nella zona del Passo del Lagastrello oppure sopra Sassalbo. Una giornata al Geo Archeo Park delle Grotte di Equi con percorsi avventura bellezze naturali e speleologiche.

CASTELLI: Castello del Piagnaro a Pontremoli, Castello Malaspina a Fosdinovo, Castello dell’Aquila.

Fatemi sapere se questo itinerario vi è piaciuto e se avete bisogno di ulteriori informazioni non esitate a contattarmi!!!

Al prossimo itinerario!!!