Ho viaggiato dal 22 al 29 Luglio 2019

Giorno 1
ISTANBUL
La città dei due mondi, la porta d’Oriente. Costantinopoli o Bisanzio, chiamatela come volete, ma rimane il luogo dove Europa e Asia si intrecciano e danno luce ad un’alchimia magica.

Il nostro viaggio inizia da qui, l’IPPODROMO, o meglio, quello che resta! Vale a dire tre colonne nessuna delle quali rimasta integra.

Una delle tre colonne

Come seconda tappa ci siamo recati alla MOSCHEA BLU. Il nome deriva dalle oltre 21.000 piastrelle, appunto, blu, con le quali sono ricoperti pareti e cupola. Davvero imponente e quasi interamente in ristrutturazione.

Moschea Blu

Come terza tappa abbiamo visitato PALAZZO TOPKAPI, la reggia del sultano. Come ci si può aspettare da un palazzo così importante, è formato da innumerevoli stanze inframezzate da cortili. Sono presenti: cucine, biblioteca, sala delle miniature e dei ritratti, harem e molte molte altre! Ovviamente affacciato sul Bosforo.

Per la quarta tappa ci siamo recati alla BASILICA DI SANTA SOPHIA, ovvero Basilica della Divina Sapienza. Nel corso degli anni ha subito varie trasformazioni, è nata come una Chiesa, per poi diventare Moschea e adesso è museo. Ne sono rimasta davvero estasiata, è una vera Meraviglia!!!

Quinta tappa? BASILICA CISTERNA! Una vera e propria cisterna di acqua realizzata nei sotterranei di un’antica basilica. All’interno, due delle numerose colonne sono erette a testa di Medusa, chi conosce la mitologia può fare un sacco di ipotesi!

Come sesta tappa siamo arrivati al GRAN BAZAR, uno dei mercati coperti più grandi ed antichi al mondo. Colorato, caotico, ripetitivo, divertente… Parola d’ordine? Contrattare! Impossibile acquistare qualcosa senza trattare sul prezzo. Vi do un consiglio: il prezzo giusto è almeno il 50% in meno rispetto a quello che il negoziante vi chiederà in prima battuta. Ma da ricordatevi… L’affare lo fanno sempre e solo loro!

Sul calar della sera, come ultima esperienza della giornata, ci imbarchiamo per una MINI CROCIERA SUL BOSFORO. Un’ora e mezzo di navigazione, partendo dal Corno d’oro e risalendo dal Mar di Marmara in direzione Mar Nero. Alla nostra sinistra possiamo osservare la parte europea, mentre sulla destra la parte asiatica. Il panorama è mozzafiato, i palazzi dei Sultani si alternano a moschee, a fortezze antiche e a famose e costose case in legno.

Giorno 2
ANKARA – TUZ GÖLÜ – CAPPADOCIA

Partenza in primissima mattina per uscire da Istanbul prima che il caos invada le strade. Direzione Ankara con visita ad uno dei più importanti musei europei.

Nel viaggio per la Cappadocia ci lasciamo alle spalle il verde di Istanbul e percorriamo centinaia e centinaia di chilometri immersi in un paesaggio caratterizzato unicamente da campi coltivati a grano.

Sosta obbligata all’immenso lago salato, che in questo periodo si manifesta come una candida distesa di sale.

Finalmente arriviamo ai rilievi di tufo che segnano l’ingresso in Cappadocia. L’ultima tappa della giornata è stata una città sotterranea.

Giorno 3
CAPPADOCIA, CAPPADOCIA E ANCORA CAPPADOCIA!

Sveglia alle 3.30 per la giornata più emozionante di tutte! Direzione … CIELO!!!

Arriviamo al campo volo (che in realtà sono dei semplici e comuni campi) e assistiamo a tutta la preparazione per spiccare il volo in MONGOLFIERA, mentre ci scaldiamo con un po’ di the e biscotti.

Saliamo a bordo che ancora non è sorto il sole, la sensazione è inspiegabile. Al buio si iniziano a vedere i fuochi di decine di mongolfiere accendersi, inizia la festa!!! Sembra di non muoversi ed invece si sale in maniera piuttosto veloce. La cesta è immobile ma l’ascesa è rapida. Sarà l’incanto del momento, sarà l’alba che si manifesta mano a mano che si sale oppure sarà l’emozione di un desiderio che si avvera, impossibile descriverlo a parole, va solo vissuto!!!

Dopo questa incredibile esperienza rientriamo in hotel, colazione veloce e via alla visita delle “valli”.
Prima tappa Göreme con il suo museo all’aperto dove si possono visitare chiese e monasteri completamente scavate nel tufo.

Seconda tappa visita ad una fabbrica di tappeti, che svela alcuni segreti di questa lavorazione ancora interamente artigianale.

In seguito ci siamo recati alla famosa “Valle dei camini delle Fate” o anche detta “Valle dell’amore” e alla fabbrica di gioielli in argento, oro e pietre dure dove abbiamo scoperto la Sultanite, una pietra che cangia a seconda della luce che riceve.

La ciliegina sulla torta di questa giornata è la fortezza Uchisar interamente scavata nel tufo. Una meraviglia, ogni angolo una sorpresa!

Doccia e via con il taxi in centro a Göreme fino in cima alla valle ad attendere il tramonto suggestivo.

Abbandoniamo per una notte i mega hotel per non farci sfuggire l’esperienza di dormine in una “Cava”, particolarissima camera ricavata nel tufo.

Giorno 4
GIORNATA DI TRASFERIMENTO DA GOREME A PAMUKKALE… 650 KM!

Sveglia alle 5,00, è ancora buio e il paese di Göreme sembra un presepe… la “Cava”che ci ha ospitato questa notte è vicinissima alla collina panoramica, da dove si vedono all’alba le valli sottostanti puntinate di mongolfiere. Appuntamento imperdibile, anche da questa prospettiva lo spettacolo è assicurato!

Dopo quest’ultimo assaggio di Cappadocia… Partenza!

Sosta a SULTHANANI dove possiamo visitare un Caravanserraglio, il più grande esistente sulla via della seta. Ne esisteva uno ogni 30km, i mercanti con le loro carovane trovavano alloggio in maniera completamente gratuita per massimo due giorni (lo stato si prendeva cura di questo servizio in quanto i mercanti con il pagamento delle tasse risultavano una gran ricchezza). La struttura era una sorta di palazzo fortificato che garantiva sicurezza alle merci durante le soste. Costituito da delle mura di cinta con all’interno delle logge all’aperto per i mercanti, locali chiusi per le merci e un’ enorme stalla per gli animali che tiravano la carovana. Essendo un paese musulmano c’era sempre la presenza di una Moschea.

Caravanserraglio

La tappa successiva è stata KONYA, con visita del museo dei “Dervisci Rotanti” un ordine religioso fondato da Rumi, un poeta persiano. Per diventare Derviscio un uomo doveva passare in penitenza 1001 giorni, cercando di allontanare da lui i peccati quali l’ invidia, la gelosia ecc… Al termine di questi giorni entrava a pieno titolo nella confraternita. Sono conosciuti per questa danza circolare ipnotica, accompagnata da musiche piatte. Una curiosità: principi come povertà, perdono ed amore per il creato accomunavano sia Rumi che San Francesco d’Assisi, vissuti nello stesso periodo senza, però, mai incontrarsi.

Durante il tragitto il paesaggio raramente cambia, possiamo vedere ancora campi di grano a perdita d’occhio, ma ecco finalmente, sul far della sera, una catena montuosa e il grano che lascia il posto a frutteti

Arrivo a Pamukkale! Domani giornata intensa di visite.

Giorno 5
PAMMUKALE – HIERAPOLIS – EFESO

Partenza in prima mattina alla volta di Pamukkale e Hierapolis.

Pamukkale (castello di cotone) con le sue cascate pietrificate si presenta agli occhi quasi come una collina innevata, il candore del calcare di cui sono formate risulta abbagliante. Da questa collina sgorga acqua termale ricca in carbonato di calcio che dipinge di bianco il suo percorso. Questa è solo una piccola parte dello splendore di questo sito!

Infatti, su questa collina, intorno al terzo secolo, nasce la città di Hierapolis di Frigia. Qui possiamo ammirare lo splendido teatro, di una bellezza disarmante, “un grande libro di architettura a cielo aperto. Proseguiamo verso la necropoli per una passeggiata che riporta indietro nella storia, non a caso risulta Patrimonio dell’Umanità. MERAVIGLIA!!

In seguito ci dirigiamo verso la, CASA DELLA MADONNA, ma devo dire che non ne è valsa la pena!

Finiamo la giornata in bellezza con EFESO!
Di Efeso si possono dire tante cose, ma ve la riassumo così: nel mondo antico era la terza città più potente dopo Roma e Alessandra d’Egitto. Possiamo ammirare un teatro che poteva ospitare fino a 30.000 persone, il tempio di Adriano, Biblioteca di Celso (con le sue statue di SCIENZA, CONOSCENZA, SAPIENZA e CONSAPEVOLEZZA). L’ agorà commerciale, l’agora amministrativa, la via marmorea, la casa del piacere… Un museo a cielo aperto mantenuto in ottime condizioni.

Giorno 6
SMIRINE (IZMIR) – ISTANBUL

È deciso, variazione in corsa del programma, prenotiamo un volo interno con Turkish che in un’ora ci riporta a Istanbul risparmiando così 6 ore di strada. Ottima scelta direi! Arrivati in aeroporto optiamo per la soluzione migliore e più veloce: bus fino a Kadiköy, sempre parte asiatica, poi con il traghetto attraversiamo il Bosforo per sbarcare sulla costa europea a Eminönü. Ed eccoci proprio davanti al Bazar delle spezie dove profumi e colori si mescolano.

La missione è quella di sperdersi nei vicoli e nelle strade della città vecchia, è qui che la vera essenza di Istanbul viene fuori. Un caos di persone, che vendono di tutto, in particolar modo magliette e felpe, per lo più imitazioni. Una città unica per questo aspetto!
Una curiosità: tantissimi negozi di abiti da sposa e da sera (mai vista una cosa del genere) e gioiellerie di dubbia qualità ad ogni angolo.

Pranzo sul Galata bridge con il pot kebab e dopo un paio di km in salita raggiungiamo piazza Taksim.

Giornata terminata, viaggio terminato…

NUMERI: circa 2250 km di cui gli ultimi 500 in aereo, 7 giorni, 6 hotel diversi.

IMPRESSIONI: la Turchia è vasta, con diverse cose da vedere, ma tutte da scovare. Distese di campi di grano per km e km per poi passare a frutteti. Istanbul si deve difendere dal traffico che nelle ore di punta blocca letteralmente la città, sempre piena di persone, di ogni ceto e religione. Non l’ho trovata per niente pericolosa, vivibilissima. Un particolare curioso è la polizia in jeans e maglietta con mitra in mano. Risulta pulita nonostante il gran passaggio e da evidenziare i giardini ai bordi dell’autostrada di un verde intenso con decorazioni di fiori incredibili. Giardini verticali curati minuziosamente, pescatori in ogni dove (i ponti ne sono invasi), ma si mangia prevalentemente carne. Per strada si incontrano banchetti che vendono per lo più cozze, pannocchie, castagne e Simit (ciambelle di pane al sesamo). Nei ristoranti il piatto che ritorna sempre si chiama Borek una specie di involtini di pasta sfoglia con il formaggio all’interno, poi zuppa e Kebab (ci sono diversi tipi di kebab, non uno solo come siamo abituati a vedere) che non amo particolarmente, poi the alla mela che viene spesso offerto all’interno dei negozi (questo invece me gusta!). Il gelato viene servito con un rito folkloristico.
Siti storici? da rimanere incantati!

RICORDO INDELEBILE: le immagini dell’alba in Cappadocia!

Amici miei, ci becchiamo al prossimo viaggio!